Le azioni asiatiche hanno registrato una forte performance nell’ultimo anno, sostenute dai blocchi tempestivi per contenere efficaciemente il Covid-19 e dalla successiva riapertura economica.
La Cina, in particolare, ha ottenuto risultati eccezionalmente buoni nella gestione sia della salute che dell’impatto economico della pandemia. Le fasi di blocco severe e iniziali hanno mantenuto le infezioni sotto controllo nel 2020, il che ha permesso alla Cina di riaprire presto e ha portato ad una rapida ripresa di tutte le principali metriche economiche. Infatti l’anno scorso la Cina è stata l’unica economia del G20 con un PIL positivo, con una crescita del 2.3%. Ciò si è esteso ad altri mercati asiatici, che in generale hanno superato i mercati sviluppati.

In prospettiva, la crescita reale del PIL in Asia ex Giappone dovrebbe tornare al livello precedente al Covid-19 del 5.4% nel 2021. La crescita in Cina e in India è stimata all’8-9% su base annua, superando la crescita in altri paesi della regione, contribuendo al contempo maggiormente al PIL globale. Rispetto alla crescita prevista del mercato sviluppato del 4.2%, l’ambiente continua a sembrare favorevole per le azioni asiatiche.

Mentre si prevede che l’Asia contribuisca entro il 2030 al 60% della crescita globale, le azioni asiatiche sono ancora sottorappresentate nei benchmark globali e nei portafogli degli investitori. Di seguito, descriviamo i motivi per cui gli investitori possono guardare alla regioen asiatica con interesse, così come alcuni dei fattori strutturali che alimentano tale regione in rapida crescita.

Controllo efficacie del Covid-19

In Nord Asia, soprattutto in Cina, il tasso di infezione sembra essere sotto controllo. Questi mercati continuano a riaprirsi in misura maggiore rispetto ad altri paesi a livello globale. Ci aspettiamo che l’economia cinese possa segnare una forte crescita quest’anno poiché beneficia di venti favorevoli ciclici e strutturali – in settori come l’automazione industriale, i veicoli e componenti elettrici e molteplici servizi a diverse supply chain.

La zona RCEP è il futuro dell’Asia

L’Asia sta ora assumendo il ruolo di nuovo motore della crescita globale, con la Cina come fulcro del commercio nella regione. Il RCEP – dall’inglese Regional Comprehensive Economic Partnership – avvicinerà l’Asia a diventare una zona commerciale integrata come l’UE. Parliamo per l’appunto di un accordo commerciale che ridurrà gli attriti economici e, secondo gli analisti, aggiungerà 500 miliardi di dollari all’anno al commercio mondiale. I maggiori beneficiari saranno i membri del programma RCEP: Cina, Giappone, Corea del Sud, Australia, Nuova Zelanda, nonché altri 10 paesi del Sud-est asiatico.

Più spazio per l’allentamento monetario

Rispetto ad altre regioni, le condizioni in Asia consentirebbero un ulteriore stimolo per l’economia – se necessario. Livelli generali di rendimento più elevati, mercati dei cambi relativamente stabili e bassi livelli di inflazione sono fattori di supporto per ulteriori misure monetarie per rilanciare la crescita economica.

I consumi alimentano la crescita asiatica

Il crescente potere di acquisto dei consumatori asiatici indica opportunità in molte aziende legate ai consumatori. Ciò va ben oltre i nomi puramente legati all’Internet per i quali l’Asia è conosciuta e include, fra gli altri, articoli sportivi e beni di prima necessità. Un trend che prevediamo possa continuare in Asia è l’aumento del e-commerce . È improbabile che ci sia un rallentamento di questa tendenza, in quanto i consumatori sono ormai abituati alla convenienza aggiuntiva di questi servizi. Si prevede inoltre che i consumatori asiatici si reimpegnino in una serie di attività che gravemente colpite dalla pandemia.

La tecnologia incontra la sostenibilità

Il settore tecnologico è stato uno dei principali vincitori nel 2020, beneficiando di un cambiamento accelerato nel comportamento dei consumatori, e siamo ottimisti sulle prospettive a lungo termine per molti dei principali attori asiatici in questo campo. Nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale, l’automazione, il 5G e la biotecnologia continueranno a ricevere attenzione. Nel frattempo, la digitalizzazione di molte aree dell’economia continuerà. Ci aspettiamo che l’adozione del digitale nel Sud-est asiatico sia in grado di raggiungere il livello di penetrazione osservabile in Cina, il che determina la domanda di maggiore potenza dei processori, larghezza di banda e storage. Ci sarà maggiore attenzione alle industrie legate alla sostenibilità come i veicoli elettrici, lo stoccaggio delle batterie e la catena di approvvigionamento, dal momento che i paesi di tutto il mondo attribuiranno maggiore importanza al cambiamento climatico. In effetti, l’impegno a ridurre le emissioni di gas a effetto serra accelererà molto probabilmente lo sviluppo e l’adozione di veicoli elettrici e di prodotti efficienti dal punto di vista energetico, favorendo anche la crescita dell’ecosistema delle energie e delle risorse rinnovabili.

Azioni a buon mercato e valuta in apprezzamento

Inoltre, dal punto di vista delle valutazioni, le azioni asiatiche stanno negoziando con uno sconto del 20% rispetto alle azioni dei mercati sviluppati – con una crescita futura degli utili che si prevede sarà più elevata. Ciò è dovuto principalmente al fatto che l’Asia continua a beneficiare della domanda esterna, in particolare in un contesto in cui la crescita nei mercati sviluppati sarà sostenuta da una politica fiscale che a sua volta sosterrà le esportazioni asiatiche. In combinazione con un dollaro americano debole, che secondo il consenso degli analisti dovrebbe rimanere sotto pressione nel 2021, ci sono tutti i presupposti per un anno brillante per le azioni dei paesi emergenti. Storicamente, vi è stata un’elevata correlazione tra un dollaro americano debole e la sovraperformance dei mercati azionari emergenti rispetto a quelli sviluppati.