L’Europa è a un bivio. La disgregazione degli equilibri geopolitici ha esposto le fragilità europee: l’eccessiva dipendenza dal gas russo, la manifattura fortemente decentrata in Asia, e il supporto militare demandato agli Stati Uniti. Ciò che negli ultimi sessant’anni circa è stata fonte di stabilità ora si rivela causa di rischi e incertezza.
Acquisire la propria autonomia strategica non è più solo un’aspirazione per l’Europa, ma un’impellente necessità. Oltre a ciò per attrarre flussi di capitale, il Vecchio Continente deve anche riconquistare slancio nell’innovazione, nella produttività e nell’efficienza dei mercati di capitale.
Il recente rapporto di Mario Draghi ha delineato chiaramente quella che si configura come una sfida importante, ma anche un’opportunità storica: colmare il gap di competitività con gli Stati Uniti richiede 800 miliardi di euro in investimenti annuali fino al 2030. Questo non è solo un obiettivo politico, ma una concreta mappa per guidare l’allocazione del capitale verso la creazione di valore a lungo termine.
Il rilancio europeo si è già silenziosamente avviato. Mentre i mercati globali si arrabattano fra frammentazione e incertezza, i capitali europei si stanno già indirizzando verso aree critiche (energia, infrastrutture, automazione e digitalizzazione) per il futuro strategico ed economico europeo dando forma a significative opportunità di investimento.
La risposta europea: un’opportunità di investimento unica
Questa metamorfosi europea è nutrita da fondi pubblici e capitali privati. L’Unione Europea ha attivato un programma ambizioso da oltre mille miliardi di euro1 in investimenti a cui si aggiungono i flussi di capitali privati che stanno progressivamente accelerando verso settori strategici. Tutto questo sta dando vigore al momentum europeo e aprendo una finestra di opportunità interessante per gli investitori in tre aree principali:
Indipendenza ed efficienza energeticaL’Europa vuole velocizzare lo sviluppo di infrastrutture energetiche e del sistema elettrico per la dipendenza da fonti e fornitori esterni rafforzando al contempo la stabilità del proprio approvvigionamento di energia. Sovvenzionati dal piano da 300 miliardi di euro RePowerEU1, questi sforzi includono modernizzare le griglie elettriche, aumentare il recupero di materiale (come il rame) e assicurare l’accesso a materie prime strategicamente rilevanti.
Rafforzare il tessuto industriale europeoL’Europa sta ricostruendo la propria manifattura industriale attraverso intensificazione del controllo operativo, maggiore resilienza e un più ampio accesso alla tecnologia. L’EU Chips Act da 43 miliardi di euro1, fra le altre iniziative, vuole sviluppare l’autonomia industriale, specialmente in settori critici come quello dei semiconduttori. In questo ambito sono necessari investimenti ingenti in macchinari, ricerca e sviluppo e proprietà intellettuali per rafforzare la competitività.
Difendere l’autonomia strategicaAnche se la NATO continua a ricoprire un ruolo essenziale per l’autonomia europea, gli sviluppi geopolitici degli ultimi anni hanno fatto affiorare i rischi di un eccessivo affidamento a partner esterni per quanto riguarda la propria difesa e sovranità. Di conseguenza l’Europa ha stanziato il piano ReArm Europe da 800 miliardi di euro1 per irrobustire l’apparato difensivo attraverso investimenti in tecnologie “dual-use” (civili e militari), cybersecurity ed equipaggiamento militare. Anche in virtù dei nuovi target di spesa concordati dalla NATO (dal 3% al 5% del PIL), l’autonomia strategica si configura essere la priorità principale.
La strategia Empower Europe di Nordea: investi nel piano strategico europeo
Con la trasformazione europea in atto, la finestra temporale per poter catturare a pieno questa opportunità richiede una decisione rapida da parte degli investitori. Proprio in tal senso, Nordea Asset Management ha avviato la strategia Empower Europe, una soluzione gestita attivamente che si concentra su tre aree di investimento allineate alle priorità europee menzionate pocanzi:
- Resilienza energetica
Questo tema investe in aziende cruciali per il futuro sistema energetico europeo come infrastrutture elettriche, sistemi di stoccaggio e reti di trasmissione efficienti. Un esempio è Prysmian, azienda italiana leader globale nella produzione e installazione di cavi di cablaggio elettrico fondamentali nell’ammodernamento delle reti elettriche europee.
- Reshoring
Per ricostruire le proprie capacità manifatturiere l’Europa necessita di automazione, robotica e controllo operativo. In questo ambito imprese come Schneider Electric offrono soluzioni avanzate per la digitalizzazione industriale volte a ridurre la dipendenza da piattaforme esterne alimentando un produzione industriale più indipendente.
- Difesa & Cybersecurity
L’autonomia strategica richiede più del tradizionale apparato di difesa. Questa tematica di investimento si concentra su competenze e soluzioni avanzate come cyber intelligence e sistemi autonomi di di difesa.Theon, per esempio è una realtà greca a media capitalizzazione che sviluppa visori notturni e termici utilizzati dall’esercito, forze speciali e agenzie di sicurezza.
La trasformazione è già in atto e l’opportunità è ora. La strategia Empower Europe è stata creata per dare accesso a questo cambiamento strutturale, unendo un chiaro approccio tematico alla flessibilità di investire in tutte le capitalizzazioni, incluse le imprese di piccola e media capitalizzazione che spesso ricoprono un ruolo centrale in queste transizioni grazie al proprio connubio di innovazione, scalabilità e flessibilità.
Un team di investimento esperto
Il team di investimento vanta più di trent’anni di esperienza nel mercato azionario europeo e un track record robusto di alfa1 generato grazie a una selezione dei titoli ottimale. Questa expertise è fondamentale per identificare e selezionare le aziende che stanno guidando e beneficiando della metamorfosi europea.
Cogliere l’attimo
“Mentre si rimanda la vita trascorre” diceva Seneca. L’Europea non sta rimandando, l’opportunità è importante e concreta e i capitali si stanno muovendo velocemente. Per gli investitori non è il momento di essere attendisti, ma è il momento di agire per posizionarsi in anticipo e cogliere la crescita che sta plasmando il nuovo futuro del Vecchio Continente.